Mano di Buddha
Il frutto cresce su piccoli alberi e cespugli dell’Asia, con particolare riferimento a Cina, Giappone e India del Nord. Pare che gli occidentali in viaggio in Oriente, vedendo tale frutto disposto sulle bancarelle, da lontano lo scambino erroneamente per un casco di piccole banane, frutti con cui esso condivide solamente il colore. La sua buccia può essere più o meno spessa e la caratteristica che lo rende particolare e che può lasciare dubbioso chi non lo conosce sul suo utilizzo riguarda la presenza di pochissima polpa al suo interno e la frequente assenza di succo. A volte persino i semi sono assenti al suo interno.
Ciò che lo caratterizza, oltre alla forma, è un profumo delizioso che ricorda soltanto lontanamente quello degli agrumi. La sua fragranza è considerata così gradevole che il frutto viene utilizzato per profumare biancheria ed abiti all’interno di cassetti o di armadi. La sua buccia viene spesso lasciata fermentare oppure gustata dopo averla candita. Il frutto può essere utilizzato anche per la preparazione di bevande a base di alcol, come i liquori. Per ammorbidirne la buccia, essa viene sottoposta a processi di bollitura.
Questo singolare frutto viene anche utilizzato semplicemente per la propria scorza, che viene affettata in maniera molto sottile o tritata ed utilizzata come ingrediente aggiuntivo in numerose preparazioni sia dolci che salate.